Nuova Riveduta:

Romani 15:20

avendo l'ambizione di predicare il vangelo là dove non era ancora stato portato il nome di Cristo, per non costruire sul fondamento altrui,

C.E.I.:

Romani 15:20

Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunziare il vangelo se non dove ancora non era giunto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui,

Nuova Diodati:

Romani 15:20

avendo l'ambizione di evangelizzare là dove non era ancora stato nominato Cristo, per non edificare sul fondamento altrui.

Riveduta 2020:

Romani 15:20

avendo l'ambizione di predicare l'evangelo là dove Cristo non era già stato nominato, per non edificare sul fondamento altrui,

La Parola è Vita:

Romani 15:20

Ma la mia aspirazione era quella di andare a predicare ancora più lontano, dove non avevano mai sentito parlare di Gesù Cristo, anziché in paesi dove altri avevano già buttato le basi del cristianesimo.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Romani 15:20

avendo l'ambizione di predicare l'Evangelo là dove Cristo non fosse già stato nominato, per non edificare sul fondamento altrui;

Ricciotti:

Romani 15:20

E mi sono studiato di evangelizzare non là dov'era già stato nominato Cristo, per non edificare su base d'altri, secondo sta scritto:

Tintori:

Romani 15:20

studiandomi di predicare questo Vangelo dove Cristo non era stato ancora nominato, per non fabbricare sopra il fondamento posto da altri; ma secondo quanto sta scritto:

Martini:

Romani 15:20

Studiatomi così di predicare questo Vangelo, non dove era stato nominato Cristo, per non fabbricare sopra gli altrui fondamenti: ma come sta scritto:

Diodati:

Romani 15:20

Avendo ancora in certo modo l'ambizione di evangelizzare, non dove fosse già stata fatta menzion di Cristo; per non edificar sopra il fondamento altrui.

Commentario abbreviato:

Romani 15:20

14 Versetti 14-21

L'apostolo era convinto che i cristiani romani fossero pieni di spirito gentile e affettuoso, oltre che di conoscenza. Aveva scritto per ricordare loro i loro doveri e i loro pericoli, perché Dio lo aveva nominato ministro di Cristo per i Gentili. Paolo predicava loro; ma ciò che li rendeva sacri a Dio era la loro santificazione, non opera sua, ma dello Spirito Santo: le cose empie non possono mai essere gradite al Dio santo. La conversione delle anime appartiene a Dio; perciò è questo l'oggetto della gloria di Paolo, non le cose della carne. Ma, pur essendo un grande predicatore, non riusciva a rendere obbediente un'anima, se lo Spirito di Dio non accompagnava il suo lavoro. Egli cercava soprattutto il bene di coloro che sedevano nelle tenebre. Qualunque sia il bene che facciamo, è Cristo che lo fa per noi.

Riferimenti incrociati:

Romani 15:20

2Co 10:14-16
1Co 3:9-15; 2Co 10:13-16; Ef 2:20-22

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